martedì 29 maggio 2012

Come gestire la "reputazione on line"?


Intanto iniziamo con una banale premessa: se il servizio reale che noi eroghiamo e' qualitativamente apprezzabile in termini di prodotto e costo, allora molto e' stato fatto per avere una buona reputazione. Quindi, prima di una qualsiasi azione di comunicazione e promo-commercializzazione, non deve mai essere dimenticata l'attenzione al servizio che un'azienda o una destinazione offrono alla propria utenza. Si tratta della fondamentale "politica dell'accoglienza", base imprescindibile per attivare ogni forma di positivo "passa parola".

L'altro aspetto e' quello di conoscere che reputazione abbiamo! Non quella che abbiamo noi di noi stessi, ma quella che hanno e divulgano i nostri clienti.
Diventa quindi strategico monitorare la reputazione espressa su ogni forma di media web.
Come? Vi posso dare, schematicamente, alcuni primi suggerimenti operativi:
  • usate i Google alerts: sono email che vi vengono inviate quando Google trova nuovi risultati per le query (termini di ricerca) che voi avete scelto come elementi da monitorare;
  • controllate, sempre, le SERP (acronimo per "search engine results page") su vari motori di ricerca;
  • scoprite socialmention.com : utile strumento per controllare i profili sociali;
  • adottate un programma di monitorizzazione professionale (es. strategator.com).

Dopo una verifica costante della propria reputazione dovete cercare di rendere maggiormente visibili le vostre SERP positive e neutre, rispondendo, con tempismo, a quelle negative. Dobbiamo, infatti, aver chiaro che non si possono eliminare le recensioni negative, ma e' fondamentale scusarsi, giustificare, dimostrare di aver preso coscienza della "deficienza" aziendale e di aver adottato opportuni rimedi, chiedendo eventualmente suggerimenti.
E', poi, indispensabile stimolare le recensioni positive, rendendole maggiormente visibili (es. tramite link building ). Un metodo semplice per avere nei motori di ricerca delle SERP da noi orientate, e' quello di aprire tutti gli account possibili sui social network (Facebook, Twitter, Linkedin, Googleplus, Youtube etc.) al fine di farli comparire in posizioni molto alte e ben visibili. Ricordiamoci che anche un proprio blog, ma anche il far fare degli articoli giornalistici (politica di "press release" - comunicati stampa), può aiutare a migliorare il proprio ranking nella "reputazione on line" e nella visibilità nei motori di ricerca.
In questa strategia di incremento della visibilità positiva della nostra reputazione dobbiamo avere altre due consapevolezze:
  • le critiche negative devono servirci per correggere il difetto;
  • il nostro miglior alleato e' proprio il cliente, visto che, come più volte hanno evidenziato ReviewPro.com e tripadvisor.com , i turisti preferiscono promuovere che stroncare.
Le ricerche, infatti, dimostrano che sempre di più il turista "web oriented" utilizza i siti di recensione ed i social network per condividere le proprie esperienze, non per inveire contro le negatività.
Il turista, infatti, vuole parlare di sé, raccontando le proprie emozioni e le proprie piacevolezze. Per questo motivo il manager della destinazione turistica e quello di una struttura ricettiva hanno come obiettivo quello di identificare chi lascia le recensioni positive rendendole più visibili al fine di evidenziare le proprie peculiarità (es. vantaggi competitivi), incoraggiando, poi, i propri clienti a diventare, più o meno consapevolmente, sostenitori e promotori del proprio "brand". Ovviamente nessuno deve tralasciare la fase della ricerca delle indicazioni negative, dando loro risposta e prendendo spunto, ripeto, per migliorarsi.
Oggi, quindi, la strategia vincente e quella di stimolare le recensioni e la condivisione della propria esperienza turistica fin dal momento in cui essa viene vissuta. Semplice a dirsi!

martedì 22 maggio 2012

La stagione estiva 2012

Il mio primo video post
Come sarà la stagione turistica dell'estate 2012? Quali saranno i mercati di riferimento? Come si comporteranno i consumatori? Quali saranno i prodotti?
Vi propongo alcune mie semplici riflessioni che prendono spunto da varie analisi di mercato previsionali e da quanto raccontano gli operatori del settore.
Fiducia? Non c'è altra strada che percorrere questo cammino ...

Buona visione!

 La stagione estiva 2012 6:34

mercoledì 16 maggio 2012

Questione di reputazione ...


Per "reputazione on line", nel marketing turistico, ci riferiamo alla reputazione digitale di una struttura ricettiva, di un servizio o di un territorio. Come per la reputazione "reale" quella "on line" può essere inattaccabile o fragile. Comunque, oggi, l'importanza di una buona reputazione "on line", da affiancare a quella reale, ha assunto una rilevanza crescente per promuovere e vendere il proprio prodotto.
In ambito turistico le opinioni, le analisi, i report e le statistiche sono sempre più presenti in molti siti web, rendendo di dominio pubblico le capacità effettiva di erogare servizi da parte di una struttura ricettiva e di una destinazione.

tripadvisor.com
Non a caso oggi vi è una tipologia di turista che potrebbe essere definito “prosumer”, neologismo che fonde due termini: producer e consumer. Il consumatore turistico e' diventato, infatti, un vero produttore di esperienze turistiche ed un divulgatore delle sue attività.
La stessa logica dei portali di prenotazione (es. booking.com ; expidia.com ) ha assunto l'esperienza e la recensione del cliente come un sistema valutativo per indirizzare ed orientare il "navigatore" verso l'acquisto. Sono sorti, poi, importanti strumenti web (tripadvisor.com ; qype.com ) che hanno nel loro specifico quello di aggregare recensioni, commenti di una vasta comunità di turisti "web oriented". Come, poi, non rammentare il ruolo dei blog turistici, dei forum tematici, delle riviste on-line, dei social network che danno al proprio cliente l'opportunità di raccontare, giudicare e suggerire le proprie esperienze?
Il web, in definitiva , resta uno strumento che amplifica quello che e', tradizionalmente, una fase della propria esperienza turistica: il racconto di sé! Memoria individuale che diventa collettiva tramite internet, non solo nella fase post del viaggio, ma anche durante, in parallelo, in concomitanza alla propria esperienza. Scattare ed immediatamente pubblicare una propria foto (es. instagram.com ; pinterest.com) commentandola e condividendola su altri propri profili social (es. facebook.com ; twitter.com), oggi, e' una pratica crescente ed estremamente importante nel modificare in positivo o in negativo una reputazione di un albergo, di un ristorante, di una destinazione turistica.
Il "reputation management", che è quella disciplina della comunicazione che comprende una vasta serie di azioni volte a garantire la reputazione positiva di un’azienda, assume, quindi, una dimensione centrale nelle strategie marketing, sia per una struttura ricettiva, sia per un territorio. Anzi, come vedremo in prossimi post, questa attività di marketing dovrà essere pensata non solo in termini difensivi, ma anche orientando il proprio cliente a diventare positivo strumento di comunicazione.

mercoledì 9 maggio 2012

Cinque principi base per usare Facebook nel turismo


Verifica se il brand (territorio o hotel) è già presente sotto forma di “pagina fan” o di gruppo, nella consapevolezza che è difficilissimo trasferire utenti già connessi ad altre pagine con contenuti simili o identici. Devi, quindi, essere creativo per presentare qualche cosa di nuovo, proponendo ciò che è assente nelle pagine concorrenti. Ricordati, quindi, che dal proprio sito ufficiale basta un bel link “diventa fan di…” per trasferire una parte dei propri utenti sul proprio profilo sociale.

Preparati a ricevere ed a rispondere ai feedback degli “amici” nella consapevolezza che potenzialmente i dialoghi sono visibili da tutti. Dovrai essere in grado di replicare al semplice “vi ringrazio per le belle ferie”, a commentare link verso altre pagine (spam), a rispondere a richieste d'informazione, a giustificare o spiegare delle critiche.

I follower di un profilo vogliono, poi, contenuti esclusivi; non ti sono permessi i “copia ed incolla” di argomenti presenti sul proprio sito web o sui portali d'informazione turistica della tua zona. Devi, come una vera redazione, pianificare anticipatamente la diffusione “virale” di potenziali informazioni, nella consapevolezza che le cose semplici verranno maggiormente apprezzate e, soprattutto, facilmente condivise. Se i tuoi “amici” avranno delle opportunità esclusive (benefit) si sentiranno in debito con te e, quindi, approveranno più facilmente i tuoi contenuti promozionali, divulgandoli.

Cerca di spingere gli utenti ad affiliarne di nuovi con la premessa di ottenere o delle offerte speciali o dei contenuti più appetibili. La reputazione sociale è composta anche dal numero di coloro che ti seguono; essa, però, non si ottiene “spammando” la propria amicizia, ma sollecitando il “passa parola” dei propri utenti fedeli.

Sollecita costantemente i tuoi clienti/follower a fornirti feedback di qualità ed a condividere i tuoi “messaggi comunicazionali” fin da quando li hai fisicamente nella tua struttura o sul tuo territorio; così facendo la qualità dei contenuti della tua pagina aumenterà, parallelamente alla tua reputazione, divulgando meglio e con più efficacia la tua strategia promozionale.

venerdì 4 maggio 2012

Dalla “formule magiche” ad una “logica bizzarra”


Ha ragione il Professor Dall'Ara quando sostiene che il marketing turistico troppo spesso ha seguito mode, che, come tutte le infatuazioni, nella loro unicità strategica non sono riuscite a dare risposte risolutive alle necessità delle aziende turistiche e dei territori, specialmente nei periodi di “crisi”.
Muoversi per slogan, focalizzando una sola strategia, può essere utile didatticamente per evidenziare una tecnica, un elemento di una progettualità operativa, ma rischia di creare “formule magiche” non salvifiche.
Siamo passati a sostenere l'intermediazione come risposta imprescindibile per vivere nel mercato, spingendo gli operatori turistici a creare consorzi e cooperative per promo-commercializzarsi; abbiamo vissuto il bisogno di adottare standard di qualità o club di prodotto fino a erigere il “booking on line” come la panacea di tutti i mali; viviamo la moda del "revenue management" , discutendo, poi, se il marketing turistico debba adottare strategie di prodotto o di destinazione.
Il Professor Dall'Ara ha perfettamente ragione quando sostiene che "in effetti il vero limite è nell'idea che esista uno strumento magico, e che basti usarlo per cambiare lo scenario".
Chi mi segue, coloro che hanno operato con me, sanno che mi piace parlare, invece, di “logica bizzarra” (fuzzy logic), proprio perché i problemi che si pongono davanti a noi non trovano risposte semplici, procedure certe, formule magiche adottabili. La creatività, la conoscenza dei vari strumenti, la capacità interdisciplinare restano elementi imprescindibili per risolvere i problemi, per gestire la complessità, per affrontare le incoerenze strategiche “risettando” l'operatività.
Spesso adotto questa metafora: come un falegname sa che per far star in piedi un tavolo ci vogliono almeno tre zampe, così un manager turistico deve leggere un'azienda o un territorio tramite una riflessione sociologica, una di tipo antropologico-culturale e, solo alla fine, una di marketing operativo.
In fin dei conti è questo il divertimento della nostra disciplina: sapere che il turista non è un banale consumatore, ma un viaggiatore curioso; capire che il turismo non è un mero prodotto, ma un'emozione o, come oggi piace dire ai tecnici del settore, un'esperienza: un'esperienza che deve coinvolgere tutta la complessità della persona.

sabato 28 aprile 2012

Accoglienza turistica: opportunità, rischi e politica



Noio ... volevam savoir
Spesso viene sottovalutato o addirittura dimenticato, che l'accoglienza turistica è una delle principali leve del marketing turistico.
Cosa si intende in questo contesto per “accoglienza”? Sono tutti gli atteggiamenti verso i visitatori offerti in un territorio ed attivati dalle aziende turistiche, dalla istituzioni locali e dai residenti. Una destinazione accogliente, friendly come ci direbbero gli anglofoni, non è determinata solo da un'offerta turistica ben organizzata e fruibile, ma è un prodotto in grado di presentarsi al visitatore, agevolandolo nella sua conoscenza e nella sua scoperta anche emozionale. Il turista ben accolto non è solo un cliente, ma diventa un residente temporaneo, un concittadino.
Una destinazione accogliente si misura dal sorriso dei camerieri, agli spazi pubblici vivibili e puliti; dalla consapevolezza da parte dei residenti stabili dell'importanza socio-economica del visitatore, alla conoscenza del territorio da parte degli operatori per ben indirizzare i propri ospiti; da un sistema di prodotti realmente aperti ed organizzati sulle esigenze dei turisti, al desiderio di condividere con essi le proprie eccellenze culturali, sociali e naturalistiche.
Per questo il sistema turistico deve mantenere alta l'attenzione sulle strategie d'accoglienza, sentite come un sistema organico intrinsecamente legato alla formazione dei soggetti che si relazionano con i visitatori, al sistema d'informazione turistica locale, alla facile e gradevole fruizione del territorio e delle sue evidenze.
Il turista ben accolto, che vive una felice esperienze di soggiorno, diventa esso stesso positivo vettore di comunicazione sia al rientro dalla propria esperienza turistica (tramite il passa parola), sia durante il suo “percorso” di scoperta del territorio, grazie, ad esempio, ai vari strumenti sociali di comunicazione (dalla cartolina ai social network).
Questa consapevolezza deve essere sfruttata con professionalità da coloro che vivono d'impresa turistica e dagli organizzatori del sistema locale di offerta turistica. Di conseguenza il turista ben accolto, tramite una buona esperienza di soggiorno e grazie ad opportune “sollecitazioni” comunicazionali, diventerà esso stesso promotore del territorio.
L'accoglienza, quindi, non è solo uno stato d'animo, o un insieme di comportamenti, ma è una tecnica, che deve essere vissuta, studiata ed organizzata come un qualsiasi elemento del prodotto turistico e della promozione.
E in relazione alla consapevolezza dell'importanza del ruolo dell'accoglienza si trovano, spesso, i veri limiti della nostra proposta turistica, la quale, vivendo sugli “allori” e basandosi sulla falsa idea che il turismo si orienta comunque verso le nostre proposte, non riflette in modo professionale e tecnico su come eliminare eventuali atteggiamenti anti-turistici.
Essere chiari è un'arte complessa?
I tristi esempi che possiamo riportare sono, ahimè, numerosi: Chiese e musei non aperti negli orari dei turisti, personale di contatto che non è né in grado di comunicare in lingua né di orientare alla scoperta del territorio, segnalazioni confuse e mal prodotte, sporcizia, maleducazione, atteggiamenti di “rapina” sui prezzi per i turisti, sono tipici elementi negativi che possono essere facilmente riscontrati nei vari reportage sui diversi siti web relativi alla descrizione delle proprie esperienze da parte dei turisti.
Anche da questa analisi si rafforza la consapevolezza che tutti gli attori che indirizzano il sistema locale di offerta turistica devono approcciarsi in modo innovativo nella riscoperta dell'arte dell'accoglienza, dando strumenti di valorizzazione a chi vuol raccontare il proprio bel vissuto turistico.

lunedì 23 aprile 2012

Per una politica degli eventi turistici: una prima classificazione


Eventi turistici
Palio di Siena
Un evento, per definirsi turistico, deve essere in grado di spostare flussi di visitatori che per quella specifica motivazione decidono di pernottare su un territorio. Pertanto un evento deve affiancarsi, direttamente o indirettamente, ad un'organizzazione promo-commerciale di tipo turistico che sia in grado di “vendere” le camere insieme alla fruizione dell'evento stesso. Esempi di questo approccio possono essere individuati nel “Palio di Siena”, nella stagione concertistica del “Maggio Fiorentino”, ma anche nell'evento “Dialoghi sull'Uomo”, nel “Festival blus di Pistoia”, nei “Mondiali di Ciclismo del 2013” etc..
Da questo punto di vista l'evento turistico diventa oggetto comunicazionale in una strategia di marketing della destinazione. Lo strumento per sostenerlo promozionalmente non può che essere l'attivazione di una campagna pubblicitaria specifica verso i potenziali target d'utenza o un adeguato sostengo promo-commerciale alle aziende che lo veicolano nella sua dimensione turistica.

Eventi d'animazione territoriale
Mercatino dell'antiquariato
Un evento d'animazione è quella manifestazione culturale (“culturale” nel senso antropologico del termine), che rende la destinazione interessante al turista che è già presente sul territorio, animando il suo soggiorno, o che è in grado di spostare dei fruitori pendolari.
L'evento d'animazione, tuttavia, non genera specifici flussi turistici (pernottamenti).
Una sagra delle tipicità, una piccola mostra locale, un concerto possono, comunque, avere una loro valorizzazione promozionale in senso turistico tramite uno strumento di comunicazione d'area che sappia intercettare i turisti presenti in loco.
In sintesi il discrimine tra evento turistico o evento d'animazione è la presenza di una filiera turistica commerciale a supporto della manifestazione stessa.

Eventi turistici d'impatto mediatico
Miss Italia a Montecatini Terme
Alcuni eventi, che generano flussi di pernottamento nella loro organizzazione operativa, ma che non producono flussi turistici aggiuntivi di visitatori, se non in termini parziali, possono avere comunque un'importante valenza mediatica in grado di far “parlare” della destinazione stessa il più vasto sistema comunicazionale. In questo caso un piano di marketing della destinazione deve ipotizzare di “sfruttare” queste opportunità mediatiche in modo da valorizzare meglio il territorio sede dell'evento stesso.

giovedì 19 aprile 2012

Il turista tedesco: un fedele cliente


Il turista tedesco è un nostro tradizionale cliente; per questo, in un periodo di forte concorrenza internazionale e di ampliamento delle proposte alternative alle nostre destinazioni turistiche, gli operatori territoriali chiedono agli enti promozionali di non sottovalutare questo target d'utenza.
La Germania, secondo me, essendo considerata un bacino d'utenza fidelizzato, è “trascurata” a scapito di potenziali utenze più “esotiche”, anche se, a volte, molto interessanti in via prospettica.
Tuttavia mi chiedo come sia possibile non valutare che in Germania è previsto per il 2012 un incremento del PIL dell'1,5% e che nel 2011 sono stati creati più di mezzo milione di posti di lavoro? In pratica in Germania, dai tempi della riunificazione, non c’erano così tante persone con una occupazione (circa 41milioni); non a caso il tasso di disoccupazione è sceso sotto il 7 per cento ed è oggi ai livelli più bassi degli ultimi vent’anni.
Inoltre in Germania, nonostante alcune difficoltà, c'è un importante sistema d'intermediazione turistica organizzata che continua a muovere “gruppi” più o meno numerosi. È, poi, in crescita un mercato di turismo “individuale” che ricerca un prodotto “autentico” e non stereotipato.

I tedeschi si confermano tra i più attenti viaggiatori; reputando la vacanza un bene irrinunciabile, si approcciano alla scelta turistica tramite una vastissima rete di agenzie di viaggio (più di 11.000), che sfrutta circa 2.500 tour operator. Inoltre è in forte crescita l'uso di internet e dei relativi social network, anche tramite la telefonia mobile.
In estrema sintesi i flussi di turismo tedesco nel nostro Paese possono essere suddivisi in tre sotto-gruppi:
  • “Autoreisen”: target che sfrutta la propria automobile e che si orienta, soprattutto, verso destinazioni facilmente raggiungibili (formula richiesta: solo struttura ricettiva);
  • “Bus operator”: turisti che acquistano gite collettive in bus e che cercano prezzi più convenienti (formula richiesta: pacchetto completo);
  • “Flugreisen”: viaggiatori, essenzialmente proiettati verso destinazioni centro-meridionali, che sfruttano gli innumerevoli collegamenti aerei anche low cost (formula: pacchetto completo).
In Germania vi sono, poi, alcune fiere turistiche che reputo di rilevanza strategica: l'ITB di Berlino; la RDA di Colonia; il F.RE.E di Monaco di Baviera. Essere presenti in questi momenti è, secondo me, importante per comprendere l'evoluzione del mercato tedesco, per confrontarci con le azioni promo commerciali dei “competitor”, per mantenere un sistema di relazioni e per ricercare nuova clientela.
Vi sono, inoltre, altri “spazi” promozionali più specialistici che possono essere sfruttati. Nell'ambito del ciclo-turismo, ad esempio. potrei suggerire la fiera Eurobike di Friedrichshafen, ma anche il Bike festival di Riva del Garda, molto frequentato da una utenza finale tedesca.

Resta la Germania un mercato da non sottovalutare e che non deve essere affrontato con superficialità ed abitudine.

sabato 14 aprile 2012

Identità ed il suo ruolo strategico


Occorre sgombrare il campo dall'idea che sia possibile promuovere qualsiasi cosa.
Un'offerta infatti non è necessariamente un prodotto turistico; non tutte le risorse naturali o culturali hanno visitatori o sono immediatamente proponibili al "mercato" senza un mix di interventi in termini di:
  • logistica e/o accessibilità, che sono le pre-condizioni perché si possa parlare di prodotto;
  • sistema di valori sul quale il prodotto si fonda;
  • riscontro che il mercato desidera il valore proposto: l'offerta come "oggetto di desiderio";
  • volontà (condivisa) e risorse: un progetto realistico, fattibile e nel tempo auto-sostenibile;
  • confezionamento, distribuzione e commercializzazione, affinché la domanda possa reperire il prodotto;
  • immagine e comunicazione adeguata.
Sono queste in sintesi le condizioni di base senza le quali la promozione rischia di essere sterile. Un approccio nuovo, come questo che qui si cerca di delineare, in più richiede:
  • che ci sia un diverso approccio alla logica del marketing Mix;
  • che il prodotto venga posto al centro della politica di marketing, considerato non più alla stregua delle altre leve del Mix, ma piuttosto come il vero perno strategico;
  • che il marketing e la comunicazione avvengano pertanto nella logica di una forte coerenza con il prodotto.
In altre parole sul piano della promozione occorre recuperare l'ottica dei contenuti e delle realizzazioni, il versante della promozione cioè fino ad oggi più trascurato e banalizzato.

La mia tesi è che la promozione sul prodotto debba dunque essere vista come un problema di progettualità. Un’azione di marketing deve quindi riuscire a cogliere e a soddisfare i desideri della domanda senza perdere di vista la valorizzazione delle specificità e dell'identità, del luogo e delle sue diverse proposte turistiche.

Per questo l'identità deve diventare un elemento del marketing, un vantaggio, e proprio per questo occorre porre attenzione a due temi:
  • la necessità di proporre un'identità dinamica, che eviti il passatismo, e che pertanto riesca a restare al passo coi tempi, col cambiamento, mantenendo forte il proprio "unicum", senza annacquarsi e perdersi nell'incontro con gli ospiti;
  • la necessità di trovare un punto di equilibrio tra prodotto e domanda, cioè tra esigenze della domanda che si intende soddisfare per non cadere nell'orientamento al prodotto, ed esigenze di valorizzazione delle proprie specificità (del luogo, dell'impresa…).

     
    La pubblicità della Nuova Zelanda:
    un buon esempio di pubblicità che valorizza una propria identità

     Una pubblicità della Regione Calabria:
    uno spot che venne criticato, ma secondo me ben formluato

lunedì 9 aprile 2012

Non scordiamoci del turista italiano

Code a ferragosto!

Il consumatore turistico italiano resta, non solo dal punto di vista statistico, il principale obiettivo di mercato per qualsiasi destinazione del nostro Paese e per le imprese turistiche.
In questi anni il suo atteggiamento al consumo ha subito alcune importanti caratterizzazioni strutturali: da una propensione fortemente legata a formule di turismo di “massa” o generaliste al desiderio di vivere autentiche esperienze legate a proposte di “nicchia”, dalla voglia di trascorrere momenti turistici di medio-lungo periodo ben individuati in precisi periodi dell’anno alla volontà di ricercare anche una maggior pluralità dei “tempi” di viaggio, dalla definizione di un netto e costante atteggiamento al consumo alla capacità di modificare, a seconda delle formule scelte, il proprio comportamento.
Il turismo, per gli italiani, è quindi un consumo maturo e ben articolato. Siamo, inoltre, sempre più in grado di verificare le diverse alternative nella ricerca del miglior rapporto qualità prezzo. Il turista italiano è, infatti, un consumatore attento ed esigente, che vuole vivere in modo pieno e partecipato il proprio periodo di vacanza. Siamo, quindi, davanti a un consumo oggi non rinunciabile, se mai articolabile a causa dei mutamenti delle esigenze personali e delle specifiche potenzialità economiche e culturali.
Down Hill all'Abetone (PT)  
La crisi economica in corso ha sicuramente inciso sull’approccio all’esperienza turistica da parte degli Italiani, limitando i momenti turistici, riducendo o concentrando i tempi di consumo e facendo valutare con maggiore attenzione le diverse alternative e opportunità che il mercato offre. Tuttavia è bene sottolineare che la crisi, la disoccupazione, le pensioni ridotte, quando si tratta di ferie, per gli italiani, diventano problemi “secondari”. L’Italiano è preoccupata per tutto quanto di negativo accade, ma dichiara decisamente che non rinuncerà alle vacanze.
Il desiderio di vacanza non è mai stato tanto prioritario, essenziale come lo è oggi. Se fare due settimane di vacanza è il primo comandamento, il secondo è quello di distaccarsi, per quanto possibile, dai problemi quotidiani, dai turbamenti sociali, dalle incertezze, dalle paure.
La fotografia ottenuta da vari studi turistici mostra un’Italia che guarda al presente (né avanti, né indietro). La crisi istituzionale, la confusa e infinita transizione pubblica, le crisi che aggrediscono e svaniscono, spingono gli italiani a vivere il presente ed ovviamente a cogliere le opportunità che una vacanza “piena”, più serena offre al loro immaginario. Anche per questo è un mercato non trascurabile, “aggredito” da tanti competitori esterni ed interni, e che non deve assolutamente essere sottovalutato nella sua portata socio economica, visto che la “crisi” può diventare un' “opportunità” per quelle destinazioni che con attenzione attivano adeguate campagne di marketing turistico.