I dati aperti o “open data” sono alcune tipologie
di dati liberamente accessibili a tutti, senza restrizioni di
copyright, brevetti o altre forme di controllo che ne limitino la
riproduzione. Le amministrazioni pubbliche nelle cosiddette strategie
di “open government” dovrebbero agevolare la divulgazione di
tutte quelle informazioni che, nel nostro specifico ambito turistico,
potrebbero sviluppare l'appetibilità di un territorio o il loro
utilizzo da parte dei privati per realizzare una propria attività in
grado di produrre benefici socio-economici all'intera collettività.
Nonostante la pratica che caratterizza i dati aperti sia da anni ben
consolidata, con la locuzione "open data" in ambito
turistico si identifica una nuova accezione, piuttosto recente e
maggiormente legata a internet come canale principale di diffusione
dei dati stessi. Il pubblico, in questo caso, non si sotituerebbe al
privato nella realizzazione del prodotto o nella creazione di un
sistema di promozione, ma supporterebbe il privato nella sua
strategia promo-commerciale, fornendo tutti quegli elementi utili e
liberamente accessibili di cui è in possoesso.
Ritengo, infatti, che per le pubbliche
amministrazioni sarebbe opportuno sviluppare quello che oggi viene
definito web 3.0. Mentre il web 2.0 sviluppa le connessioni tra le
persone, il web 3.0 vuole mettere a sistema le informazioni.,
trasformando il web in un ampio database accessibile e leggibile da
tutti coloro che sono interessati e che in modo semantico
interconnetta contenuti e li renda fruibili. L’obiettivo del Web
3.0 è quello, quindi, di rendere i contenuti pubblicati su Web più
comprensibili alle macchine e, di conseguenza, più utili per le
persone. Molti siti, ad esempio, sono creati utilizzando l’HTML,
che è un linguaggio di programmazione usato per fare in modo che i
siti appaiano in un certo modo. Il Web Semantico o 3.0, invece, è
basato su linguaggi di programmazione che si focalizzano sul tagging
dei contenuti per quello che significano.
Sarebbe auspicabile, pertanto, che le amministrazioni
pubbliche attivassero un percorso che fosse in grado di pubblicare
tutte quelle informazioni libere da vincoli proprietari presenti sul
territorio (testi, foto, video, traduzioni, georeferenzazzioni di
percorsi trekking o cicloturistici, mappe etc.) per renderle
accessibili agli utenti finali (turisti), a quelli commerciali
(aziende che potrebbero riutilizzare queste informazioni per le
proprie finalità commerciali) ed ai motori di ricerca.
Questo iniziative, che sono anche a basso costo,
sarebbero una vera "rivolizione copernicana", portando
l'attore pubblico a non sostiture l'inizativa privata ma a dare un
supporto di consocenza e di informazione.
Esempi virutosi sono, secondo me, il Comune di Firenze e la Regione Piemonte (cliccando si passa ai siti specifici).
Sono queste istituzioni che hanno aperto dei portali che
mettono a disposizione delle persone i dati relativi alla vita
civica, pobblicando uno strumento importante anche per garantire la
comunicazione e la collaborazione tra gli abitanti e le
amministrazioni. Firenze ed il Piemonte, non solo per la loro
cittadinanza, ma anche per le imprese e per i loro utenti temporanei
(turisti), stanno diventando, passo dopo passo, dei veri e propri
wiki-territori.
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