domenica 1 aprile 2012

Open data e web 3.0 nel turismo


I dati aperti o “open data” sono alcune tipologie di dati liberamente accessibili a tutti, senza restrizioni di copyright, brevetti o altre forme di controllo che ne limitino la riproduzione. Le amministrazioni pubbliche nelle cosiddette strategie di “open government” dovrebbero agevolare la divulgazione di tutte quelle informazioni che, nel nostro specifico ambito turistico, potrebbero sviluppare l'appetibilità di un territorio o il loro utilizzo da parte dei privati per realizzare una propria attività in grado di produrre benefici socio-economici all'intera collettività. Nonostante la pratica che caratterizza i dati aperti sia da anni ben consolidata, con la locuzione "open data" in ambito turistico si identifica una nuova accezione, piuttosto recente e maggiormente legata a internet come canale principale di diffusione dei dati stessi. Il pubblico, in questo caso, non si sotituerebbe al privato nella realizzazione del prodotto o nella creazione di un sistema di promozione, ma supporterebbe il privato nella sua strategia promo-commerciale, fornendo tutti quegli elementi utili e liberamente accessibili di cui è in possoesso.
Ritengo, infatti, che per le pubbliche amministrazioni sarebbe opportuno sviluppare quello che oggi viene definito web 3.0. Mentre il web 2.0 sviluppa le connessioni tra le persone, il web 3.0 vuole mettere a sistema le informazioni., trasformando il web in un ampio database accessibile e leggibile da tutti coloro che sono interessati e che in modo semantico interconnetta contenuti e li renda fruibili. L’obiettivo del Web 3.0 è quello, quindi, di rendere i contenuti pubblicati su Web più comprensibili alle macchine e, di conseguenza, più utili per le persone. Molti siti, ad esempio, sono creati utilizzando l’HTML, che è un linguaggio di programmazione usato per fare in modo che i siti appaiano in un certo modo. Il Web Semantico o 3.0, invece, è basato su linguaggi di programmazione che si focalizzano sul tagging dei contenuti per quello che significano.
Sarebbe auspicabile, pertanto, che le amministrazioni pubbliche attivassero un percorso che fosse in grado di pubblicare tutte quelle informazioni libere da vincoli proprietari presenti sul territorio (testi, foto, video, traduzioni, georeferenzazzioni di percorsi trekking o cicloturistici, mappe etc.) per renderle accessibili agli utenti finali (turisti), a quelli commerciali (aziende che potrebbero riutilizzare queste informazioni per le proprie finalità commerciali) ed ai motori di ricerca.
Questo iniziative, che sono anche a basso costo, sarebbero una vera "rivolizione copernicana", portando l'attore pubblico a non sostiture l'inizativa privata ma a dare un supporto di consocenza e di informazione.
Esempi virutosi sono, secondo me, il Comune di Firenze e la Regione Piemonte (cliccando si passa ai siti specifici). Sono queste istituzioni che hanno aperto dei portali che mettono a disposizione delle persone i dati relativi alla vita civica, pobblicando uno strumento importante anche per garantire la comunicazione e la collaborazione tra gli abitanti e le amministrazioni. Firenze ed il Piemonte, non solo per la loro cittadinanza, ma anche per le imprese e per i loro utenti temporanei (turisti), stanno diventando, passo dopo passo, dei veri e propri wiki-territori.

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