Code a ferragosto! |
Il consumatore turistico
italiano resta, non solo dal punto di vista statistico, il principale
obiettivo di mercato per qualsiasi destinazione del nostro Paese e
per le imprese turistiche.
In questi anni il suo
atteggiamento al consumo ha subito alcune importanti
caratterizzazioni strutturali: da una propensione fortemente legata a
formule di turismo di “massa” o generaliste al desiderio di
vivere autentiche esperienze legate a proposte di “nicchia”,
dalla voglia di trascorrere momenti turistici di medio-lungo periodo
ben individuati in precisi periodi dell’anno alla volontà di
ricercare anche una maggior pluralità dei “tempi” di viaggio,
dalla definizione di un netto e costante atteggiamento al consumo
alla capacità di modificare, a seconda delle formule scelte, il
proprio comportamento.
Il turismo, per gli
italiani, è quindi un consumo maturo e ben articolato. Siamo,
inoltre, sempre più in grado di verificare le diverse alternative
nella ricerca del miglior rapporto qualità prezzo. Il turista
italiano è, infatti, un consumatore attento ed esigente, che vuole
vivere in modo pieno e partecipato il proprio periodo di vacanza.
Siamo, quindi, davanti a un consumo oggi non rinunciabile, se mai
articolabile a causa dei mutamenti delle esigenze personali e delle
specifiche potenzialità economiche e culturali.
Down Hill all'Abetone (PT) |
La crisi economica in
corso ha sicuramente inciso sull’approccio all’esperienza
turistica da parte degli Italiani, limitando i momenti turistici,
riducendo o concentrando i tempi di consumo e facendo valutare con
maggiore attenzione le diverse alternative e opportunità che il
mercato offre. Tuttavia è bene sottolineare che la crisi, la
disoccupazione, le pensioni ridotte, quando si tratta di ferie, per
gli italiani, diventano problemi “secondari”. L’Italiano è
preoccupata per tutto quanto di negativo accade, ma dichiara
decisamente che non rinuncerà alle vacanze.
Il desiderio di vacanza
non è mai stato tanto prioritario, essenziale come lo è oggi. Se
fare due settimane di vacanza è il primo comandamento, il secondo è
quello di distaccarsi, per quanto possibile, dai problemi quotidiani,
dai turbamenti sociali, dalle incertezze, dalle paure.
La fotografia ottenuta da
vari studi turistici mostra un’Italia che guarda al presente (né
avanti, né indietro). La crisi istituzionale, la confusa e infinita
transizione pubblica, le crisi che aggrediscono e svaniscono,
spingono gli italiani a vivere il presente ed ovviamente a cogliere
le opportunità che una vacanza “piena”, più serena offre al
loro immaginario. Anche per questo è un mercato non trascurabile,
“aggredito” da tanti competitori esterni ed interni, e che non
deve assolutamente essere sottovalutato nella sua portata socio
economica, visto che la “crisi” può diventare un' “opportunità”
per quelle destinazioni che con attenzione attivano adeguate campagne
di marketing turistico.
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