giovedì 29 marzo 2012

Il concept per promuovere la Toscana


In Toscana “la vita è bella”!

Riprendendo il titolo di un importantissimo film di Benigni, l'aspetto più utile da evidenziare per una valorizzazione della destinazione Toscana è, sicuramente, la sua vivibilità. All'estero, ma anche in Italia, le dolci colline, le nostre campagne, il clima temperato, il buon cibo, l'ottimo vino, i nostri mercati, i borghi medioevali, le città rinascimentali, l'artigianato artistico, i prodotti tipici dell'agricoltura, l'arte e la cultura sono elementi che compongono l'immaginario positivo di un sano approccio alla vita, allo star bene, al vivere bene.

A livello di immagine non conta lo stereotipo della collina con il cipresso, o dell'opera d'arte, ma la consapevolezza che qui in Toscana si ha uno stile di vita più autentico, più naturale, più sano, più bello. È la ricerca delle emozioni autentiche e dei valori profondi che portano tanti visitatori a “sognare” la nostra Toscana.

Da questo punto di vista, ad esempio, una provincia come Provincia, con i suoi variegati prodotti (arte, natura, terme, montagna, sport, cultura etc.) può trovare un forte vantaggio a presentasi parte di una condivisa “vision” complessiva della Toscana.

Questo dovrebbe essere il ruolo delle istituzioni promozionali e dell'imprenditoria locale: individuare quei plus vendibiliche possono sfruttare il vero “concept” di toscanità.

lunedì 26 marzo 2012

La crisi del sistema regionale di promozione!


Come ormai tutti sappiamo, la riforma costituzionale del Titolo V, approvata dal Parlamento italiano nel 2001, ha assegnato le materie del turismo alle Regioni.
Si è voluto, in questo modo, dare un forte ruolo a quella Istituzione – la Regione – che meglio rappresenta la destinazione turistica anche in un'ottica di mercato, secondo quanto viene, spesso, percepito dal turista.
Possiamo comunque notare, dopo alcuni anni dalla riforma costituzionale, che da allora le diverse Regioni si sono date norme, strutture e risorse nell'attività promozionale, nell'organizzazione dell'accoglienza e nella definizione qualitativa delle strutture ricettive (es. “stelle”) secondo criteri dissimili. Abbiamo, quindi, assistito in Italia non solo ad una naturale concorrenza tra territori, ma anche ad una concorrenza influenzata dalla capacità di creare un sistema locale regionale più o meno efficiente.
Allo stesso tempo, quasi in contemporanea, abbiamo visto un forte depotenziamento dell'ENIT, l'ente nazionale di promozione turistica, e non, invece, una sua necessaria riorganizzazione secondo nuovi parametri organizzativi e promozionali. Così il "Made in Italy" del turismo è stato pressoché sostituito dalla galassia delle varie regioni, che in modo non coordinato, si sono poste sul mercato internazionale con criteri per lo più dissimili e con strategie spesso configgenti. Di conseguenza la stessa ENIT ha assunto un ruolo, molte volte non qualificante, di mero organizzatore di spazi fieristici internazionali da rivendere alle Regioni ed ai privati, o di elaboratore di liste di tour operator e di giornalisti.
Nell'ultimo decennio non abbiamo avuto, quindi, una vera e propria politica nazionale del turismo, ma un aggregato, spesso non costante, di attività regionali mal coordinate fra loro. La stessa critica che le Regioni hanno mosso al loro interno ai territori ed ai loro prodotti, potrebbe essere riportata al sistema promozionale italiano: mancanza di coordinamento, auto-referenzialità , spreco di denaro pubblico a causa di iniziative frammentate, ripetitive e non programmate a livello di Paese.
Non voglio soffermarmi sugli sprechi a livello nazionale; ne è emblema l'investimento costosissimo del portale Italia.it, passato ormai alla cronaca! Quello che voglio far notare è che il federalismo regionalistico nell'ambito della promozione turistica può aver una sua valenza positiva per quei mercati storicamente fidelizzati e che conoscono bene l'Italia. In Germania, ad esempio, ha senso parlare di Toscana e di Sicilia, di Dolomiti e di costa Adriatica. Anzi, spesso, in quei paesi che ben ci conoscono, il concetto di destinazione/prodotto non coincide neppure con i limiti amministrativi di un territorio. Per paradosso vorrei far notare che dove vi e' un turismo informato dell'Italia, la concorrenza dei territori dentro un unicum regionale è evidente. Andare a Firenze o a Siena o a Pisa per un turista inglese o tedesco è quasi sempre una scelta e non un caso!
Opposta è, invece, la situazione per quei "nuovi" mercati che si affacciano all'offerta mondiale! In Cina, ad esempio, la competizione non e' tra Italia o Spagna, tra Grecia o Inghilterra , ma tra Europa e Stati Uniti! È assurdo pertanto, pure per i territori a forte immagine come è ad esempio la Toscana, muoversi in questi casi a livello regionale. Il tour operator cinese si orienta, oggi, su un tour dell'Europa o, se va bene, del Paese nazione.
Detto questo si deve allora pensare che "l'e' tutto sbagliato, tutto da rifare"?
No! Anche il turismo è una scienza complessa che nelle nuove situazioni riesce a trovare nuovi approcci: in un mercato internazionale più complesso occorre operare con adeguati interventi promozionali più complessi di prima! Cioè conoscendo i “mercati obiettivo”, le loro esigenze, la loro conoscenza del territorio e muovendosi secondo strategie consequenziali.
Ma per ora mi limito a dare solamente questi accenni.


Carlo Bartolini

sabato 24 marzo 2012

Condivisione: la parola d'ordine nel marketing della destinazione turistica


Per essere efficaci nelle strategie e nell'operatività il “sistema locale di offerta turistica” (SLOT) deve saper condividere le informazioni ed i bisogni provenienti dal contatto con la propria clientela.
Per una moderna “Destination Management” e “Marketing Company” è indispensabile, quindi, fruire delle capacità di conoscenza che hanno le imprese locali dei propri clienti. L'imprenditore accorto conosce il proprio utente, lo segue, lo monitora in modo più o meno scientifico ed è, meglio di altri, in grado di descriverlo, comprendendo, a volte intuendo, la sua evoluzione. Il manager della destinazione turistica deve essere, quindi, un esperto delle tecniche promozionali e di comunicazione, deve conoscere i mercati generatori dei flussi turistici, ma, in primo luogo, deve porsi come un “facilitatore” della lettura delle informazioni provenienti dal mondo dell'impresa turistica locale in modo che, tramite la condivisione delle priorità, si abbia una scelta di obiettivi di mercato prioritari e condivisi. Questo elemento di collaborazione tra organizzazione delle strategie promozionali turistiche di territorio e mondo delle imprese oggi è strategicamente indispensabili per creare la migliore possibile azione di marketing della destinazione.
Focalizzare concretamente il piano di comunicazione turistica di territorio sugli obiettivi richiesti dalle aziende vuol dire anche passare dal tradizionale piano promozionale ad un vero piano marketing, dove la promo-commercializzazione non resta un elemento puramente teorico, ma un metodo di lavoro concreto.
Da questo punto di vista il dialogo stretto tra il manager della destinazione e le imprese nelle loro forme associate, non deve essere solo attuato nella iniziale fase formativa degli obiettivi strategici, ma deve sapersi sviluppare nella sua concreta realizzazione, nel cosiddetto “piano operativo”, in tutte le fasi concrete.
Condividere, da questo punto di vista metodologico, vuol dire, anche, conoscere e monitorare con efficacia i mutamenti del comportamento turistico persino in fase di attuazione delle strategie di marketing. Per questo è ulteriormente indispensabile una stretta connessione tra le strategie collettive di promozione e le imprese; solo in questo modo è possibile ipotizzare quella velocità di adattamento indispensabile oggi per proporre un'efficace strategia comunicazionale in grado di sapersi adattare con tempestività alle mutazioni del mercato.
In ambito turistico, ad esempio, il sistema imprenditoriale rappresentato dalla Camere di Commercio deve prendersi la responsabilità di essere punto di sintesi tra gli attori pubblici della destinazione, le Associazioni di categoria, le loro forme operative (consorzi, cooperative rete di imprese etc.), le imprese e tutti i soggetti pubblici e privati che concorrono a rendere un territorio “appetibile” per un consumatore turistico. Essere elemento di sintesi, strumento a servizio di una condivisione collettiva di obiettivi prioritari, è utile proprio, come abbiamo già esplicitato, per convogliare tutte le limitate risorse verso strategie comuni ben definite.

venerdì 23 marzo 2012

Londra - NH Kensington Hotel


Cromwell Road 202-222, Londra SW5 OSW , Inghilterra


La mia recensione “Comodo, curato con qualche piccolo "neo"”
3 su 5 stelle del 26 ottobre 2011

L'hotel, vicinissimo al centro fieristico Earl Court Exhibition Centre, si colloca a cinque minuti a piedi dalla stazione metropolitana di Earl's Court. L'Hotel, situato in una bella zona residenziale (Kensington), permette di raggiungere facilmente il centro di Londra con i mezzi pubblici e di avere nelle vicinanze una serie di pub e ristoranti discreti.
L'Hotel, pulito e curato, offre una buona colazione, comunque standard per la tipologia di hotel. Da valutare che in Expedia il prezzo pagato corrispondeva solamente al costo della camera senza la piccola colazione; consiglio, quindi, di prenotare subito il breakfast al momento del check-in, in modo da pagare 10 sterline al posto delle 19 richieste qualora si decidesse di volta in volta, la mattina, di fare la colazione presso l'hotel.
La camera curata e pulita, non grandissima, ha da segnalare tre piccoli difetti: il frigobar spento, quindi non refrigerato, l'asciugacapelli posto dentro l'armadio nel corridoietto all'entrata e non nel bagno ed un televisore che, sulla RAI 1, perdeva, ogni tanto, il volume per poi riprenderlo nel giro di qualche secondo. Il bagno, piccolo ma funzionale, ha una bella doccia regolabile anche con degli spruzzi frontali, utili per un piacevole massaggio d'acqua. Piacevole e profumata è la linea cortesia per il bagno, priva, tuttavia, di dentifricio, spazzolino e di ciabattine.
Nella hall si trova un servizio Wi-Fi free di durata di 30 minuti, facilmente rinnovabile con un ulteriore password da prendere presso la reception. Qui si trovano giornali in lingua inglese e spagnola gratis, non in italiano.
In conclusione è una buona sistemazione sia per turismo sia per viaggio d'affari.

Cbart71 Ha soggiornato in Ottobre 2011, viaggiato per affari
  • 3 su 5 stelle Qualità/prezzo
  • 4 su 5 stelle Posizione
  • 4 su 5 stelle Qualità del sonno
  • 3 su 5 stelle Stanze
  • 4 su 5 stelle Pulizia
  • 3 su 5 stelle Servizi

giovedì 22 marzo 2012

Terroir: verso un marketing turistico integrato



Partendo dal concetto che la domanda di viaggio è attratta da un “sistema locale di offerta turistica” proposto per motivazioni ed organizzato secondo la pratica della promo-commercializzazione, è indubbio che sul territorio si instaurano rapporti stretti tra gli attori più tradizionali del turismo (es. strutture ricettive, aziende a servizio della fruizione di un prodotto – terme, impianti di risalita ecc. – realtà museali, artigiani, produttori di tipicità eno-gastronomiche, evidenze naturalistiche etc.) e tutti quei soggetti che ad una analisi superficiale non sembrerebbero entrare in relazione con questa attività (Diocesi, Parrocchie, imprese d'artigianato artistico, aziende vivaistiche, Fondazioni bancarie, culturali, artistiche, etc.).
Si parla, infatti, oggi di “territorio come strumento d'identificazione per un'azienda che qui opera”; questo concetto è indispensabile per qualificarsi grazie ad elementi valoriali che possono aiutare l'azienda a distinguersi. A tal fine gli orari di apertura di una Chiesa, l'impegno di una Fondazione per valorizzare elementi culturali o artistici, la forza di creare manifestazioni o eventi di richiamo sono tutti elementi che debbono essere integrati nell'attenzione di un piano di marketing. Promuover anche fuori dal proprio territorio la cultura locale può dare degli strumenti, o creare un'opportunità, per attivare un interesse alla visita stessa della destinazione.